NOTA CONGIUNTA SULL'EQUO COMPENSO
Anche l'Ordine di Novara e Verbano Cusio Ossola sottoscrive la Nota congiunta insieme agli Ordini di Asti, Bologna, Mantova, Milano, Roma e Torino.
I presidenti firmatari della nota congiunta accolgono con favore il limite posto ai ribassi, ma reputano inadeguato il processo di selezione basato solo sul prezzo. Da qui l’invito alla politica affinché il concorso di progettazione – bistrattato dal Codice – diventi la procedura primaria di affidamento. Necessario anche – secondo i firmatari – rivedere i parametri per la determinazione dei corrispettivi, fermi al 2016
«Per i professionisti che offrono servizi di pubblica utilità, la valutazione nelle gare non può ridursi a una competizione sui costi: è necessario considerare anche la qualità delle competenze specialistiche e l’esperienza, elementi che incidono direttamente sulla qualità dell’opera da realizzare»
Pertanto, aggiungono i presidenti firmatari: «Positivo è il limite ai ribassi introdotto dal correttivo per evitare offerte eccessivamente basse che potrebbero compromettere la qualità progettuale. Tuttavia, un processo di selezione basato solo sul prezzo resta inadeguato. Le gare devono evolversi verso parametri qualitativi ben definiti, che includano formazione, competenza e capacità professionale, al fine di garantire l’elevato livello richiesto dai progetti pubblici».
«L’equo compenso – viene osservato – non può ridursi alla regolamentazione dei ribassi consentiti, come il 20% per incarichi diretti o il 35% sopra i 140 mila euro. Definire equità implica considerare il valore delle competenze specialistiche e l’impegno necessario. Parlare solo di percentuali rischia di distorcere il concetto di equità, trasformando l’equo compenso in una questione puramente economica».
«Per garantire uno standard qualitativo elevato – sottolineano i presidenti – è essenziale introdurre criteri che vadano oltre il mero aspetto economico, come elenchi professionali che attestino competenze specifiche e qualificazioni settoriali. Un’adeguata selezione basata su tali competenze, verificabili anche tramite gli Ordini professionali, può favorire una scelta che premi la qualità dell’intervento, anche attraverso lo strumento del concorso di progettazione, che contiene naturalmente in sé l’equità del percorso e delle pari opportunità».
Concorso che era stato depotenziato dal nuovo Codice, privilegiando, tra l’altro, quello ad un’unica fase, e per il quale il Correttivo non prevede modifiche. «Il concorso di progettazione – ribadiscono allora i presidenti – può quindi offrire la qualità a cui arrivare portando l’attenzione non sul prezzo, che non definisce in alcun modo un valore qualitativo, ma sul progetto dell’opera. Il concorso di progettazione potrebbe quindi essere lo strumento che diventa il percorso principale di affidamento».
Attenzione, dunque, alla qualità del progetto, ma non solo: per gli architetti occorre anche rivedere i parametri sulla base dei quali sono calcolati i corrispettivi a base di gara, fermi al 2016. «L’invito – affidato alla nota – è quindi a collaborare tra amministrazioni pubbliche, istituzioni e Ordini professionali per individuare parametri adeguati che garantiscano compensi equi e rispettosi del valore dei professionisti, promuovendo così l’interesse del cittadino e la qualità delle opere pubbliche».